L’ultima impresa dell’Azienda Agricola Arrighi è una testimonianza vibrante del legame con le proprie radici, che sono il fondamento dell’uomo, perché come scriveva Pavese “un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene”. Le radici sono quel legame con il passato che nutre il futuro, con il profondo rispetto per le materie prime e l’ambiente che le accoglie. Questo progetto s’incentra sul recupero degli antichi muretti a secco, parte integrante della tenuta agricola. “Un lavoro immenso,” ammette lo stesso Antonio Arrighi. L’azienda si estende su 22 ha, completamente all’interno del Parco dell’Arcipelago Toscano, ed ha 9 ha di vigneto con una produzione di 45.000 bottiglie. L’azienda si è dedicata a ripristinare i vecchi terrazzamenti distrutti dal tempo, restituendo quello che Arrighi chiama “l’Anfiteatro dei vigneti”, uno spettacolare frammento dell’Elba vitivinicola.
Il ripristino ha richiesto un anno di lavoro, ma ora la collina conserva oltre mezzo chilometro dei muri presenti da oltre un secolo. La grande sfida è stata reperire le pietre, con l’obiettivo di ricreare muretti autoctoni, fatti esclusivamente di sassi elbani. Questi sassi provengono da quattro diverse zone dell’isola: le pietre ferrose, le pietre di Capoliveri (zona Madonna delle Grazie) simili al tufo, il granito della zona occidentale e il caolino, un sasso argilloso molto presente nei terreni elbani, utilizzato nella produzioni della ceramica.
L’Elba vanta una tradizione secolare di muretti a secco, eredità di un passato agricolo che necessitava di massimizzare i terreni coltivabili. Un secolo fa vi erano persone dedicate alla manutenzione di questi muretti, figure oggi scomparse. Oggi, i muri restaurati sono splendidi e multietnici, creati da abili artigiani di origine sarda, albanese e marocchina. Questa diversità ha lasciato il segno su ognuno di essi, rendendoli unici e differenti, in un mosaico che si integra perfettamente con lo splendido anfiteatro, dove recentemente sono stati piantati i nuovi vigneti del celebre e autoctono Aleatico.
L’armonia tra uomo e natura si manifesta in ogni pietra, in ogni angolo di questo affascinante paesaggio, dove tradizione e innovazione si fondono, regalando un futuro che profuma di storia, ma soprattutto di vino.
Antonio Arrighi and the poetry
of dry stone walls
The Arrighi Winery on the Island of Elba, has undertaken a significant project to recover the ancient dry stone walls of the vineyards that are the legacy of an agricultural past when a large part of the Island was cultivated. This type of task, so essential for cultivating on sloping land, had been abandoned. Arrighi has restored them with great care, using stones from different parts of the Island. It has taken a year to complete and has involved skilled craftsmen from different nationalities whose contribution has made each little wall unique and multi-ethnic. In addition to their practical value, these walls represent a cultural heritage, bearing witness to local history and traditions. The project of Arrighi Winery is an example of how to combine respect for tradition, innovation and sustainability while protecting the land and enhancing Elba’s cultural heritage.