Un Archivio della Memoria per non dimenticare

cultura

Per chi, distratto da tanta bellezza, si tuffa nelle acque multicolori dell’Elba che rispecchiano l’umore e il carattere del tempo e delle stagioni, non è facile andare oltre la sensazione di vivere l’Isola sulla pelle, accarezzati dal sole o dal vento di libeccio. Eppure c’è tanto altro da sapere.

Nel naso ti distraggono i profumi umidi del bosco e dei castagni, del pesce e del sale essiccati sulle scogliere multicolori, del mosto che ancora impregna le botti se le trovi, fortunato escursionista, abbandonate vicino al sasso di leva e ai palmenti nei magazzini che fanno capolino fra le pietre dei muretti a secco. Mura scrostate, ombreggiate nelle estati secche e trasparenti che maturano la vigna e annunciano la vendemmia, dall’albero di nespole, di fichi, di limoni o da un più raro noce o da un “amandolo”.
Ma che fine hanno fatto quegli sguardi resi intelligenti dal bisogno, che scintillavano sospettosi, ma ancora bambini, di chi viveva tutto l’anno la campagna o la miniera e solo per le feste si permetteva un paio di scarpe o un “vezzo” al collo non ancora segnato dai raggi inclementi del sole e dalla fatica?
Sguardi, facce, mani, persone, paesaggi, momenti, strumenti, oggetti, che non meritano di essere dimenticati. Chiedono cittadinanza, risuonano ancora come il passo lento dell’asino sulle scale di pietra dei paesi arroccati o al battere ritmico dell’incudine per forgiare quegli strumenti che sono serviti da sempre per esplorare le viscere delle miniere o dissodare terre strappate alla montagna.

Quanto valgono la storia, la conoscenza, il know-how, il capitale umano e informativo sedimentati nel tempo? Quali sono le strategie migliori per mettere a sistema, proteggere e capitalizzare quei patrimoni storici, materiali e immateriali, che rappresentano un territorio, la sua anima, il genius loci? Noi non vogliamo dimenticare. Heritage, si chiama: un intricato intreccio di memoria rappresentato dal passato e di visione per progettare il futuro. Di questo si nutre il progetto “Archivio della Memoria elbana”* che la Fondazione Isola d’Elba, insieme ad altri ETS, ha messo in campo per salvare dalla dimenticanza fotografie, documenti, manufatti, saperi, ricordi, parole. Attingeremo da archivi privati, di associazioni, di istituti ed organizzazioni, ordinandoli in un unico grande “contenitore leggendario”, collettivo, fruibile, aggiornabile, consultabile, implementabile, proteggendo tutti quegli asset tangibili e intangibili che consentono a una realtà di conservare, consolidare e valorizzare la propria identità nel tempo. Al metodo scientifico vogliamo affiancare un approccio creativo ed emotivo, generando prospettive nuove sul patrimonio e sulla identità della comunità elbana. Come un puzzle, con l’aiuto indispensabile di tutti, comporremo un archivio storico attraverso strumenti digitali innovativi, per arrivare a creare un ecosistema in grado di rappresentare il passato, integrarsi nel presente e dialogare con il futuro.

The distracted traveller who is overcome by the natural beauty of the Island, is not aware that it has a very ancient history and holds evidence of a past rooted in the history of the Mediterranean Sea and its age-old civilizations.
For many centuries, the inhabitants of the Island of Elba lived off what the island had to offer: the mines, the granite quarries, the cultivation of vines and the naval trade. Life was very strenuous and people often lived in storehouses lost in the middle of the countryside, far from the towns which they would only visit on high days and holidays. Tourism has changed that landscape and in particular its economy. However, it would not be right to forget our ancestors and all their labour. What strategies might be used to arrange, protect and capitalize on those historical heritages, both tangible and intangible, that represent a territory, its spirit, its genius loci? It is important to preserve one’s identity that is made up of values and memories. This is why the Elba Island Foundation participated and won a European call for proposals with the “Archive for Elban Memories” project. In a single, large, collective archive, using a scientific method but also with a creative, sentimental approach, documents, photographs, videos, artifacts, knowledge, memories, words will be collected and saved. We will draw from family collections, private individuals and associations. Just like a jigsaw puzzle, with help, we will compose a historical archive using innovative digital tools, culminating in an ecosystem that is able to represent the past, integrate in the present and dialogue with the future.

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