Capraia, il comune meno popoloso della Toscana, conta poco più di 300 abitanti, di cui solo un terzo rimane stabilmente durante l’anno. In questo angolo remoto, la cultura gastronomica ha trovato terreno fertile, unendo tradizione e innovazione nel rispetto del territorio e delle sue peculiarità, fondendo passione, coraggio e determinazione. Qui, dove il profumo della macchia mediterranea e l’orizzonte riempiono gli occhi e la vita, i sapori sono intrisi della salinità che solo l’arcipelago può offrire. La gastronomia capraiese nasce nelle piccole cose che germogliano fra i sentieri arsi dal mare e dal sole: gli abitanti raccolgono con sapienza ancestrale frutti e prodotti della natura per creare condimenti, liquori, marmellate e sciroppi. Piante come il lentisco, il mirto, la rosa di maggio, il corbezzolo, il rosmarino, il finocchietto e le more non sono solo semplici aromatiche, ma racchiudono l’anima dell’isola, capaci di trasformare ogni piatto in autentiche opere d’arte. Le api – le vere padrone dell’isola, come amano chiamarle – producono uno dei mieli più buoni d’Italia. Il pesce, freschissimo, è il protagonista indiscusso delle tavole capraiesi, portato direttamente dal mare al piatto, come un dono. Tra tutti, spicca il totano, celebrato ogni anno nella famosa sagra. Capraia guarda anche al futuro, con un innovativo allevamento di pesce in mare aperto, dove molti giovani isolani lavorano per portare nei migliori supermercati del continente un prodotto di alta qualità che rispetti l’identità del territorio. Ha ripreso vigore anche la produzione casearia, iniziata ai tempi in cui l’isola era una colonia penale. Capraia è un microcosmo gastronomico dove non manca nulla, nemmeno il vino, che negli ultimi anni ha vissuto una rinascita grazie a nuove coltivazioni. Le viti, battute dal vento salmastro, producono vini tipicamente isolani, tra cui spicca un pregiato rosé, ma anche i più classici rossi e bianchi. Non meno interessanti sono le birre artigianali: un trionfo di percezioni aromatiche che regalano una gamma di odori e sapori unici, ciascuna con una storia diversa, evocando i profumi e i colori dell’isola. Capraia sa ancora raccontarsi attraverso i suoi sapori, perché la gastronomia, prima di ogni altra cosa, nutre anche l’anima.
On the Island of Capraia, culinary culture combines with tradition and innovation, respecting the land and blending passion, courage and determination. In this remote corner, where the scent of the Mediterranean scrub and the sea breeze fill the air, Capraia gastronomy originates in the small things that sprout up in this atoll between Elba and Corsica. The inhabitants gather the fruits and natural products to create seasonings, spirits, jams and syrups. Plants like mastic, myrtle, May rose, strawberry tree, rosemary, fennel and blackberries are more than herbs: they are the soul of the island, capable of transforming any dish into a culinary work of art. Bees produce one of Italy’s best honeys. The fish, caught and eaten fresh, is the undisputed star of Capraia tables, with squid celebrated in the famous festival. Capraia is looking to the future with an innovative open-sea fish farm where young locals work to deliver high-quality products to the mainland. Cheese production, dating back to the days of the penal colony, has been rediscovered. Wines, beaten by the salty wind, and craft beers make up the gastronomic delights, evoking the island’s scents and colours. Capraia knows how to portray itself through its flavours, because gastronomy, more than anything else, also nourishes the soul.
Auf der Insel Capraia verschmelzen kulinarische Tradition und kreative Innovation zu einer einzigartigen Geschmackserfahrung. Hier, wo die salzhaltige Meeresluft jedes Aroma prägt, zeigt sich die gastronomische Seele der Insel in kleinen, kostbaren Details. Capraias Küche entsteht aus dem, was die Natur auf diesem abgeschiedenen Eiland zwischen Elba und Korsika hervorbringt. Die Bewohner ernten wild wachsende Kräuter und Pflanzen und verwandeln sie mit Hingabe in Gewürze, Spirituosen, Marmeladen und Sirupe. Wilde Pistazie, Myrte, Zimtrosen, Erdbeerbäume, Rosmarin, Fenchel und Brombeeren – sie alle sind mehr als nur Zutaten: Sie sind Ausdruck der Identität der Insel und verwandeln jedes Gericht in ein wahres kulinarisches Feuerwerk. Die Insel ist auch Heimat eines der besten Honige Italiens – produziert von Bienen, die von den reich duftenden Blüten der Macchia leben. Der fangfrische Fisch ist unbestrittener Star auf den Tischen Capraias – allen voran der Tintenfisch, dem sogar ein eigenes Fest gewidmet ist. Mit Blick in die Zukunft setzt Capraia auf nachhaltige Innovation: Eine offene Fischzucht im Meer ergänzt das Angebot. Auch die traditionsreiche Molkereiproduktion, die bis in die Zeit der Strafkolonie zurückreicht, wurde wiederbelebt. Dazu kommen charaktervolle Weine, geprägt vom Einfluss des Meereswindes, sowie handwerklich gebraute Biere – sie alle spiegeln die Farben, Aromen und Geschichten der Insel wider. Capraia versteht es meisterhaft, seine Geschichte über den Geschmack zu erzählen – und dabei nicht nur den Gaumen, sondern auch die Seele zu berühren.