Gli Oratori all’Isola d’Elba

culture & arts

Anche se il processo di riconversione da un’economia agricola-estrattiva ad una terziaria-turistica dell’Elba appare irreversibile, la valorizzazione del patrimonio culturale è un valore per la proposta del territorio. Una di queste molteplici risorse di grande pregio sono gli Oratori e i Romitori, quindi la cultura religiosa. La funzione dell’Oratorio-Romitorio, varia a seconda della zona e del periodo storico in cui è stato realizzato. Delle varie ragioni che spiegano il perché di queste condizioni sul territorio elbano è facilmente intuibile se si pensa che nel solo Marcianese (ai primi del XVIII sec.) c’erano ventisei ecclesiastici. Le famiglie benestanti, infatti, per mantenere integre le proprietà terriere avevano in genere un figlio sacerdote che manteneva e non intaccava il patrimonio, specialmente se era stato ordinato non a servizio della diocesi ma come sacerdote dotato di proprie rendite. Questo permetteva il godimento dei propri possessi in mezzo ai quali sorgeva una cappella o un Oratorio pubblico. Come nella maggior parte delle isole, anche all’Elba la popolazione locale, composta essenzialmente da contadini e pescatori, creò fino dai tempi remoti luoghi di culto dedicati a divinità che proteggessero i raccolti della comunità e, soprattutto, gli uomini che affrontavano quotidianamente il mare per procacciare ciò che costituiva una base fondamentale nella alimentazione di queste genti. Dopo i saccheggi da parte dei pirati, gran parte degli Oratori vennero ricostruiti, e spesso nel medesimo luogo. Questo avvenne soprattutto nel periodo mediceo di Cosmopoli (1548) e della spagnola Longone (1603). Gli Oratori in fase di ampliamento vennero spesso abbelliti di piccole torri campanarie, di altari e decorazioni. L’ultimo periodo della vita eremitica in diocesi è caratterizzata da quel genere di vita solitaria che è a metà tra quella religiosa regolare e quella civile. Alcuni individui, infatti, si ritiravano a vivere presso una di queste costruzioni e veniva chiamati romiti (eremiti). Un oratorio situato nella località Ajali del comune di Campo all’Elba è dedicato alla Madonna della Misericordia di Savona. Fu autorizzato nel 22 settembre 1856 su richiesta di Salvatore Carassale, il quale aveva l’obbligo di occuparsi del mantenimento della “fabbrica”, degli arredi sacri e celebrare nella cappella stessa almeno dodici messe all’anno. La chiesa fu officiata più o meno regolarmente fino al 1964, anno nel quale fu detta l’ultima messa. Nel 1972 fu donata alla chiesa parrocchiale di San Piero in Campo, restaurata e aperta al pubblico.

Whilst walking along the inland footpaths of Elba, it is common to come across small chapels that were also places of residence for hermits who decided to live there. Around Marciana alone, there were 26 of them dedicated to different saints. They were frequented by farmers and fishermen who turned to these saints to ask for protection for their harvest or their fishing. Examples are the Chapel of Our Lady of Mercy in Campo or those of St Anne and St Rita in the countryside of Marciana. A small oratory located in the Ajali area of the municipality of Campo nell’Elba is dedicated to Our Lady of Mercy of Savona. It was authorised on 22 September 1856 at the request of Salvatore Carassale, who undertook to maintain the “fabric”, the sacred furnishings, and to have at least twelve Masses celebrated in the chapel every year. The church was used more or less regularly until 1964, when the last Mass was said. In 1972, it was donated to the parish church of San Piero in Campo, restored and opened to the public.

Entlang der Macchiawege auf Elba finden sich zahlreiche kleine Kapellen, die in früheren Zeiten auch als Unterkunft für Eremiten dienten. Im Gebiet von Marciana allein existierten 26 dieser Kapellen. Sie wurden vor allem von Bauern und Fischern aufgesucht, die dort um den Schutz ihrer Ernte oder ihres Fischfangs baten. Die Kapellen waren jeweils bestimmten Heiligen geweiht. Zu den bekannten Beispielen zählen die Kapelle der Madonna della Misericordia bei Campo sowie die Kapellen der Hl. Anna und Hl. Rita in der Nähe von Marciana. Eine kleine Kapelle in der Ortschaft Ajali im Gemeindegebiet von Campo nell’Elba ist der Madonna della Misericordia von Savona geweiht. Sie wurde am 22. September 1856 auf Antrag von Salvatore Carassale genehmigt, der sich verpflichtete, das „Gebäude“, das heilige Inventar zu pflegen und jährlich mindestens zwölf Messen in der Kapelle feiern zu lassen. Die Kirche wurde bis etwa 1964 regelmäßig genutzt, als die letzte Messe gefeiert wurde. 1972 wurde sie der Pfarrkirche von San Piero in Campo geschenkt, restauriert und für die Öffentlichkeit zugänglich gemacht.

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