L’Alto Medioevo, un’epoca spesso avvolta nel mistero, ha in realtà visto una sorprendente vitalità nei porti della Toscana, eredi di un glorioso passato in epoca classica. Ne sono una testimonianza le emergenze archeologiche di epoca romana ed etrusca. Ma anche nei secoli successivi, le rotte del Mediterraneo furono solcate da mercanti e navigatori, alle Repubbliche Marinare fra le quali quella di Pisa, che dominava l’alto Tirreno. Le isole dell’Arcipelago Toscano, con la loro posizione strategica, ponte verso Sardegna, Corsica, Francia e Spagna, giocavano un ruolo cruciale nelle rotte commerciali dell’Alto Medioevo. L’Elba, il Giglio e le altre isole erano punti di approdo per le navi e rappresentavano tappe fondamentali per i naviganti dell’epoca. Le navi erano il modo più sicuro e sicuramente più veloce per trasportare persone e una gran varietà di merci: dai metalli preziosi al sale, un bene indispensabile per la conservazione dei prodotti alimentari, dal vino all’olio, ai tessuti pregiati, alle ceramiche. Questi prodotti erano destinati ai mercati di tutto il Mediterraneo, dal Nord Africa all’Oriente, testimoniando la vivacità e l’importanza del commercio marittimo toscano. Oggi, le testimonianze di questo passato dove l’andar per mare era frutto di coraggio ed esperienza, di perizia tecnica e conoscenza delle rotte, sono ancora visibili: gli antichi porti, i relitti delle navi, i reperti archeologici, ci raccontano storie di viaggi avventurosi, di scambi commerciali, culturali e umani. Un patrimonio in parte da scoprire ma soprattutto da salvaguardare: in passato purtroppo c’è stata poca attenzione per questo meraviglioso patrimonio, e parte dei reperti sono stati trafugati. Nell’XI secolo, i mercanti pisani strinsero rapporti con l’Oriente e l’Africa settentrionale. Tuttavia, la loro espansione non fu priva di ostacoli: gli scontri con l’Emirato di Sicilia furono frequenti e talvolta cruenti, ma anche fonte di importanti vittorie, come quelle di Reggio Calabria (1005), Bona (1034), Palermo (1064) e Mahdia (1087). Nel XII secolo, Pisa raggiunse l’apice della sua potenza con la conquista delle Baleari nel 1116. Tuttavia, l’ascesa di Pisa spaventò Genova, altra repubblica marinara emergente, che le inflisse una dura sconfitta nella battaglia della Meloria del 1284. Da quel momento iniziò la decadenza della potenza pisana, con la perdita della Corsica e di parte della Sardegna a favore di Genova. Nel frattempo, gli Aragonesi avviarono la conquista della Sardegna, privando Pisa del dominio sui Giudicati di Cagliari e Gallura. Nel XIV secolo, la Repubblica di Pisa, ormai indebolita da crisi militari e commerciali, vide aggravarsi la situazione con l’insabbiamento del porto cittadino. Nel 1399, il signore di Pisa, Gherardo Leonardo d’Appiano, cedette la città e il suo contado a Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, per la somma di 200.000 fiorini. Poco dopo, questi li vendette a Firenze, concludendo così la sua storia come repubblica indipendente e iniziando un nuovo capitolo sotto il dominio fiorentino. Il declino del porto pisano e l’insabbiamento del porto aprì la strada a un nuovo sistema portuale voluto dai Granduchi di Toscana per contrastare la pirateria e favorire i commerci, con Cosimo I che costruì, oltre a Livorno, il porto che porta il suo nome, all’Elba: Cosmopoli, l’attuale Portoferraio.
In the Middle Ages, the Mediterranean routes were plied by merchants and navigators as in previous eras when the Etruscans and the Romans had spun a dense network of exchanges and contacts throughout what they termed “Mare Nostrum” (Our Sea). After the year 1000, the Mediterranean trade routes became once again very important and the ports in Tuscany were vibrant. The islands of the Tuscan Archipelago were a bridge to Sardinia, Corsica, France and Spain and represented key stopping points for ships. Today, evidence of this past is still visible: the remains of ancient ports, shipwrecks and archaeological finds that speak of adventurous journeys, commercial and cultural exchanges. This heritage is partly to be discovered, but above all to be safeguarded. The Maritime Republic of Pisa expanded in the 11th century by forging relations with East and North Africa. However, their expansion was not without obstacles: clashes with the Arabs in Sicily were frequent and bloody but they achieved important victories such as those of Reggio Calabria (1005), Bona (1034), Palermo (1064) and Mahdia (1087). The 12th century marked the peak of Pisan power with the conquest of the Balearic islands in 1116. These successes alarmed the mighty Genoa, resulting in the naval battle of Meloria in 1284 where the Pisans were defeated, losing both Corsica and Sardinia. By the 14th century, the Republic of Pisa was weakened by military defeats and trade crises. In 1399, the lord of Pisa, Gherardo d’Appiano, sold the city to the Visconti, dukes of Milan, who in turn sold it to Florence. In the 15th and 16th centuries, the Grand Duchy of Tuscany decided to build new ports well defended by walls and fortresses, in Livorno and in Cosmopoli (today’s Portoferraio) and along the Tuscan coast, to counter piracy and to control the Tyrrhenian Sea.
Im Mittelalter navigierten Händler und Seefahrer entlang der Routen des Mittelmeers, ähnlich wie in den vorangegangenen Epochen, als Etrusker und Römer ein weitreichendes Handelsnetz über das „Mare Nostrum“ spannten. Nach dem Jahr 1000 gewannen die Seewege im Mittelmeer erneut an Bedeutung. Noch heute zeugen zahlreiche Überreste von dieser bewegten Vergangenheit: antike Hafenanlagen, Schiffswracks und archäologische Funde erzählen von abenteuerlichen Reisen, kulturellem Austausch und blühenden Handelsbeziehungen. Ein bedeutendes Erbe, das es nicht nur zu entdecken, sondern vor allem zu bewahren gilt. Im 11. Jahrhundert erlebte Pisa eine Phase der Expansion und knüpfte Handelsbeziehungen mit dem Osten sowie Nordafrika. Doch dieser Aufstieg verlief nicht ohne Widerstände: In Sizilien kam es immer wieder zu heftigen Auseinandersetzungen mit den Arabern. Dennoch errang Pisa wichtige Siege, darunter jene von Reggio Calabria (1005), Bona (1034), Palermo (1064) und Mahdia (1087). Den Höhepunkt seiner Macht erreichte Pisa im 12. Jahrhundert mit der Eroberung der Balearen im Jahr 1116. Der Aufstieg Pisas rief jedoch das mächtige Genua auf den Plan, was schließlich in der Seeschlacht von Meloria im Jahr 1284 gipfelte. Die Niederlage besiegelte das Ende der pisanischen Vormachtstellung: Korsika und Sardinien gingen verloren, und Pisa geriet in eine wirtschaftliche und militärische Krise. Im 14. Jahrhundert schwächten anhaltende Rückschläge und ein zunehmend versandender Hafen an der Arno-Mündung die Seemacht. 1399 verkaufte Gherardo d’Appiano, der Herrscher von Pisa, die Stadt an die Visconti, Herzöge von Mailand. Doch auch sie hielten Pisa nicht lange und verkauften wiederum an Florenz. Im 15. und 16. Jahrhundert entschied das Großherzogtum Toskana, neue, stark befestigte Häfen zu errichten, darunter Livorno und Cosmopoli (das heutige Portoferraio), sowie entlang der toskanischen Küste strategische Befestigungen zu bauen. Ziel war es, der zunehmenden Piraterie entgegenzuwirken und die Kontrolle über das Tyrrhenische Meer zu sichern.