Tra il 2020 e il 2024 si sono registrate 18 nidificazioni nella zona dell’Arcipelago Toscano: 6 a Pianosa (comune di Campo nell’Elba), 11 all’Isola d’Elba (4 nel comune di Campo nell’Elba, 4 a Capoliveri, 1 a Rio, 1 a Marciana e 1 a Marciana Marina) e 1 all’Isola del Giglio; nello stesso periodo, sulla costa si sono avute 14 nidificazioni in provincia di Livorno (8 a Rosignano Marittimo, 2 a San Vincenzo, 2 a Piombino, 1 a Cecina e 1 a Bibbona) e 12 sulla costa grossetana (7 a Castiglione della Pescaia, 3 a Grosseto, 1 a Magliano in Toscana e 1 a Orbetello). In entrambi i casi (Arcipelago e costa livornese) si è avuto un netto incremento dei nidi segnalati (è possibile che in alcune zone meno frequentate da abitanti e turisti siano avvenute nidificazioni non censite) negli ultimi 2 anni: ad esempio, lungo le coste insulari nel 2023 si sono registrati 10 eventi e 7 nel 2024, a fronte di 1 solo caso nel periodo precedente (2020-2022). Il cambiamento climatico, soprattutto l’aumento delle temperature, sta probabilmente agevolando uno spostamento verso nord della popolazione di Caretta caretta che è attualmente in aumento in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. A questo fattore, però, si aggiungono le crescenti azioni di tutela e conservazione messe in atto negli ultimi decenni dalle diverse nazioni che si affacciano sulle coste di questo Mare, Italia e Grecia in primis, che, insieme ad una maggior attenzione e conoscenza del fenomeno, hanno permesso a questa specie di passare, nel Mediterraneo, da uno stato “in pericolo” (Endangered, EN per le liste rosse IUCN) ad uno di “minor preoccupazione” (Least Concern, LC). Il turismo di massa e l’uso intensivo delle spiagge rappresentano sicuramente un pericolo per la nidificazione della tartaruga, evento ormai comune anche lungo le coste della Toscana. L’elevato numero di persone, la presenza di attrezzature balneari, l’inquinamento acustico e luminoso possono mettere a serio rischio il ciclo vitale delle tartarughe marine, anche per distanzioni apparentemente banali: un pattino lasciato vicino alla battigia può rappresentare un ostacolo insormontabile per la risalita della femmina sulla spiaggia, che deporrà le sue uova in una zona a forte rischio di inondazione da parte delle onde, con conseguente perdita dell’intera nidata; la frequentazione notturna delle spiagge e delle strutture balneari e ricettive ad esse limitrofe, spesso associata a rumori (musica, feste, ecc.) e illuminazione, può disturbare la femmina che riprende il mare senza deporre le uova; l’illuminazione degli arenili durante la notte può anche disorientare i piccoli al momento della fuoriuscita dalla sabbia, che si dirigono verso la terraferma invece che verso il mare. In definitiva, quindi, l’aumento delle nidificazioni in Toscana negli ultimi anni può essere letto come un fenomeno positivo per la specie, ma, essendo legato anche ai cambiamenti climatici (aumento delle temperature nelle acque marine), può essere considerato un indicatore di modifiche e impatti sull’ambiente marino, e non solo, che dipendono in gran parte dall’azione umana. Non è facile individuare un nido di tartaruga marina, ma ci sono alcuni segnali particolari sulla spiaggia che ci possono aiutare in questo compito: orme della femmina uscita dall’acqua (simili ad impronte di piccoli mezzi cingolati), tracce dei piccoli usciti dalle uova (come quelle delle femmine ma in miniatura), presenza di tartarughe sulla spiaggia, sia piccole che adulti (di solito nelle ore serali, notturne o all’alba). Nel caso di avvistamento di tartarughe sulla spiaggia, è assolutamente importante ricordare che non vanno toccate o disturbate per nessun motivo (non usare luci, restare in silenzio, ecc.), ma bisogna mantenersi ad una certa distanza e, nel caso si vogliano scattare foto, evitare di usare il flash. Nel caso di tracce, per evitare che vengano calpestate o alterate, sarebbe importante delimitare immediatamente l’area sulla quale sono distribuite (anche con mezzi di fortuna presenti sulla spiaggia come sassi o legni), in attesa dell’intervento degli esperti che cercheranno di confermare la presenza del nido e la sua localizzazione. Tutte queste situazioni vanno immediatamente segnalate alla Capitaneria di Porto, tramite il numero blu gratuito 1530. Ogni anno il monitoraggio dei nidi viene svolto da centinaia di volontari di diverse associazioni lungo tutte le coste della Toscana, con l’aiuto ed il coordinamento dei soggetti istituzionali (Capitaneria di Porto, ARPAT, IZSLT, Regione, Università). ARPAT ha anche messo a punto una app per la segnalazione di eventi di nidificazione. L’applicazione, scaricabile gratuitamente sia per Android che per IOS, consente a turisti e bagnanti di segnalare, anche in modo anonimo, la presenza di eventuali nidi o di tracce che ne facciano sospettare l’esistenza. La app contiene anche sintetici aiuti per il riconoscimento delle tartarughe marine e delle loro tracce e per il corretto comportamento da tenere per non spaventare gli animali o danneggiare il nido: grazie alla collaborazione dei cittadini sarà possibile un più capillare presidio del territorio e una maggiore probabilità di individuare i nidi. (https://www.arpat.toscana.it/notizie/2023/ambiente-in-toscana/la-nuova-app-di-arpat) Per affrontare questi temi, infine, è stato avviato il progetto Life Turtlenest, di cui anche ARPAT è partner, che interessa Italia, Spagna e Francia su circa 8000 chilometri di costa, finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina Caretta caretta del Mediterraneo attraverso il monitoraggio e la messa in sicurezza dei nidi, valutando l’impatto dei cambiamenti climatici sulla nidificazione.
There has been an increase in the nesting of the “Caretta caretta” turtle in the Tuscan Archipelago along the coast between Livorno and Grosseto. This is related to several factors. First of all, the warming of the sea caused by climate change, which has favoured the northward shift of the species, a trend that is also being studied in the Life Turtlenest project (https://www.legambiente.it/progetti/lifeturtlenest/), where ARPAT is a partner, involving Italy, Spain and France. The second aspect is linked to the increase in the protection and information measures that have been adopted in recent years, with many initiatives seeing citizens, associations and institutions working together to protect nests and help in the conservation of the “Caretta caretta” species. On the other hand, urbanisation of coastal areas and mass tourism pose a threat to nesting, because beaches have been modified and taken over by tourist infrastructures, not helped by light and noise pollution. This is why it is essential to behave correctly, never disturbing the animals with noise, flashes or anything else and, in the event of sightings of tracks, nests or turtles, to report them immediately to the Harbourmaster’s office, using the “blue number” 1530. Lastly, we would like to remind you that you can download a free App to be used if you see a nest on the coastal beaches or around the Tuscan Archipelago.
Immer häufiger nistet die unechte Karettschildkröte im toskanischen Archipel, insbesondere entlang der Küste zwischen Livorno und Grosseto. Dafür gibt es mehrere Gründe: Die durch den Klimawandel bedingte Erwärmung der Meere begünstigt die Wanderung der Schildkröten in nördlichere Gebiete. Im Rahmen des Projekts Life Turtlenest (https://www.legambiente.it/progetti/lifeturtlenest/) wird dieser Zusammenhang untersucht. ARPAT ist als Partner beteiligt, gemeinsam mit Institutionen aus Italien, Spanien und Frankreich. Dank zahlreicher Initiativen von Bürgern, Verbänden und Institutionen wurden in den letzten Jahren verstärkt Schutz- und Aufklärungsmaßnahmen umgesetzt. Diese tragen dazu bei, die Nester zu sichern und den Bestand der unechten Karettschildkröte zu erhalten. Gleichzeitig stellen die zunehmende „Anthropisierung der Küsten“ und der „Massentourismus“ eine ernsthafte Bedrohung für die Nistplätze dar. Touristische Infrastrukturen verändern die Strände erheblich, während Licht- und Lärmverschmutzung die natürlichen Bedingungen der Schildkröten stören. Falls Sie Spuren, Nester oder Schildkröten an den Stränden der toskanischen Küste oder des Archipels entdecken, melden Sie diese bitte umgehend dem Büro des Hafenmeisters unter der kostenfreien Notrufnummer 1530. ARPAT stellt eine kostenlose App zur Verfügung, die Sie hier herunterladen können.