La mia passione per l’Isola d’Elba e per la storia dell’arte mi ha portato ad interessarmi al pittore Telemaco Signorini ed in particolare al periodo che il pittore trascorse sull’Isola. Nato a Firenze nel 1835, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti, che presto lasciò per esercitarsi alla pittura di paesaggio all’aperto sviluppando la tecnica pittorica della macchia, realizzata con macchie di colore e contrasti tonali, tipica del gruppo dei Macchiaioli, del quale fu anche un vivace teorico. Durante l’esperienza elbana, immerso nella bellezza della natura e nella semplicità della vita, trovò nuovi stimoli visivi ed emotivi, che lo portarono ad allontanarsi ancora di più dal mondo accademico e ad avvicinarsi a un’osservazione diretta della realtà: la sua luce, i suoi paesaggi, i suoi contrasti tra il cielo e il mare lo portarono ad una maggiore attenzione ai fenomeni naturali come la resa atmosferica. Qui il pittore dipinse scorci marini, calette luminose, vedute di vita quotidiana e di borghi, come quello dedicato a Poggio, con una visione sintetica e immediata che ne rende l’essenza dell’immagine. Tra il 1888 e il 1889 furono frequenti i soggiorni di Signorini all’Elba, durante i quali non si dedicò solo all’osservazione della natura ma conobbe e descrisse i disagi sociali come quello dei carcerati. In base a quel ricordo, compone nel 1894 il suo quadro più scandaloso e criticato all’epoca, il famoso “Bagno Penale di Portoferraio” del 1894 (Firenze, Palazzo Pitti). Nell’estate del 1888 con la figlia Irene trascorse due mesi sull’isola, lavorando assiduamente e frequentando Fucini e Foresi. Quello stesso anno alla Promotrice di Firenze espose: la “Spiaggia delle ghiaie a Portoferraio”, la “Sanità a Portoferraio”, il “Capobiancone dell’Isola d’Elba”, la “Villa Napoleonica a Portoferraio”, “Il sole di sera all’Isola d’Elba” e le “Saline a Portoferraio”. La bellezza dell’Isola, la sua varietà paesaggistica, i suoi colori e la sua luce sono presenti in dipinti come il “Paesaggio elbano”, oggi alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, dove è rappresentata una veduta di una valle e di una catena montuosa, o la “Spiaggia di Marciana”, oggi al Museo civico di Grosseto, dove la meraviglia del mare si abbina a quella delle montagne circostanti, o nella “Veduta di Porto Azzurro”, oggi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dove la resa atmosferica si affianca a quella del mare. Signorini viaggiò assiduamente, fu spesso a Parigi dove entrò in contatto con i maggiori esponenti della pittura impressionista, morì a Firenze nel 1901. Il periodo passato all’Elba fu fondamentale per Signorini per la scoperta di nuovi soggetti, ma soprattutto per un rinnovamento pittorico, basato sulla sperimentazione della pittura all’aria aperta, che lo renderà uno dei pittori più importanti in Italia nell’Ottocento. La bellezza delle sue opere dedicate all’Isola dovrebbe essere maggiormente conosciuta e valorizzata.
He was born in Florence in 1835 and around 1864 he stayed on Elba where he perfected his technique using colour spots and tonal contrasts, bringing him closer to the Tuscan Macchiaioli group of which he was a lively theorist. During his experience on Elba, surrounded by the beauty of its nature and the simplicity of life, he found new visual and emotional stimuli by experimenting with open-air painting: this was to make him one of the most important painters in Italy in the 19th century. He painted seascapes, bright coves, views of everyday life and villages, however he did not only devote himself to landscapes. His sensitivity to social issues led him to present situations of social hardship, such as that of the prisoners, in some of his works, which created a stir at the time and later contributed to his fame. His “Elban” works are kept in numerous museums throughout Italy. Signorini travelled far and wide and he often went to Paris where he had contact with the leaders of the Impressionist movement. He died in Florence in 1901.
Telemaco Signorini wurde 1835 in Florenz geboren. Um 1864 hielt er sich auf der Insel Elba auf, wo er seine Maltechnik weiterentwickelte. Insbesondere durch den Einsatz von Farbflecken und Hell-Dunkel-Kontrasten näherte er sich dem Kreis der toskanischen Künstlergruppe Macchiaioli an und wurde zu deren Vordenker. Während seines Aufenthalts auf Elba, geprägt von der landschaftlichen Schönheit der Insel und dem einfachen Alltagsleben, fand er neue visuelle und emotionale Anregungen. Er experimentierte mit der Freiluftmalerei um Lichtverhältnisse und Stimmungen unmittelbar einzufangen und wurde zu einem der führenden italienischen Maler des 19. Jahrhunderts. Signorini schuf maritime Motive, lichtdurchflutete Buchten, Alltagsszenen und Darstellungen ländlicher Orte. Sein Werk umfasste auch gesellschaftskritische Themen, etwa die Darstellung sozialer Missstände wie das Leben von Gefangenen. Dies sorgte seinerzeit für Aufsehen und stärkte seinen späteren Ruf. Zahlreiche seiner auf Elba entstandenen Werke befinden sich heute in Museen in ganz Italien. Signorini reiste häufig, insbesondere nach Paris, wo er mit bedeutenden Vertretern des Impressionismus in Kontakt kam. Er starb 1901 in Florenz.