La comprensione dei cambiamenti nell’uso del territorio fornisce informazioni preziose ai processi decisionali applicati alla pianificazione del paesaggio e nella conservazione della biodiversità.
Nel Mediterraneo, incluso le isole dell’Arcipelago Toscano, le attività umane tradizionali e plurisecolari hanno contribuito alla diversità ambientale in un paesaggio già naturalmente caratterizzato da una elevata eterogeneità. Tipico esempio di eterogeneità è la presenza di diversi stadi dinamici della vegetazione a contatto tra loro in mosaico di poche decine di metri quadri: coltivi, pratelli, garighe, macchie, foreste, rappresentano la naturale successione evolutiva della vegetazione da formazioni pioniere a quelle più mature. In questo contesto, e in particolare negli habitat di gariga, macchia e pratelli, è ospitata gran parte delle biodiversità vegetale delle isole. Si tratta soprattutto di piccole piante annue che superano la stagione arida in forma di seme.
Questa diversità vegetale garantisce la presenza di una significativa diversità di invertebrati grazie ai quali trova sostentamento anche la ricca avifauna migratrice che passa o stazione sulle nostre isole. Purtroppo, proprio a causa della contrazione delle superfici agricole è stata registrata la scomparsa di decine di specie vegetali ed altre piante, un tempo più frequenti, sono conosciute per pochi o singoli popolamenti.
Per questo motivo abbiamo quantificato i principali cambiamenti nel paesaggio dell’Isola d’Elba a partire dall’ultimo dopoguerra quando le attività agricole erano ancora una delle economie principali dell’isola, fino agli anni 2000 quando ormai si son consolidati i cambiamenti socioeconomici che hanno determinato una polarizzazione dell’uso del territorio attraverso il turismo.
Utilizzando fotografie aeree digitali (1954, 1978, 2000) e ricavando mappe di uso del territorio dall’interpretazione fotografica è stato possibile esaminare il cambiamento temporale nelle formazioni del paesaggio, rivelando che il declino dell’agricoltura è il principale fattore antropico che ha determinato cambiamenti significativi nel paesaggio: da un’isola ampiamente coltivata (37% della superficie nel 1950 ridotta a soli 9.9% nel 2000) a un’isola in gran parte ricoperta di vegetazione naturale. Nello specifico, lo studio rileva due principali fattori di modificazione apparentemente opposti, vale a dire l’aumento della copertura della vegetazione naturale e l’urbanizzazione. Le trasformazioni del paesaggio son misurate anche in termini di tessitura e diversità, il paesaggio un tempo mostrava maglia molto più fine, mentre attualmente la frammentazione è diminuita, tanto che le foreste, la macchia, le coltivazioni intensive e gli insediamenti urbani, soprattutto lungo la costa, sono rimasti gli elementi dominanti del paesaggio.
L’abbandono delle pratiche agricole tradizionali ha determinato una frattura nel delicato equilibrio funzionale che caratterizza il paesaggio; i principali risultati sono la perdita di preziosi habitat, la riduzione dell’eterogenità ambientale e la banalizzazione del paesaggio sensibile. In questo frangente è opportuno menzionare anche la potenziale perdita di identità culturale.
Per questo motivo, le prossime ricerche scientifiche dovrebbero essere orientate a studiare le relazioni tra capitale naturale e sociale delle piante native caratteristiche del paesaggio agricolo tradizionale dell’Isola d’Elba. Questo consentirebbe di identificare soluzioni per la pianificazione ambientale con particolare riferimento alla conservazione delle risorse naturali e culturali, per recuperare almeno una parte del paesaggio agricolo tradizionale e delle sue funzioni, a vantaggio delle economie locali di impronta sostenibile e identitaria.
The changing face of the landscape on Elba Island
In the Mediterranean, including the islands of the Tuscan Archipelago, traditional, centuries-old human activities have contributed to environmental changes in an already naturally heterogeneous landscape. Vegetation is a mosaic: crops, grasslands, garrigue, scrubland and forests represent the natural dynamic stages of the vegetation. This plant diversity ensures the presence of a significant variety of invertebrates and also sustains a rich migratory avifauna. Sadly, owing to the reduction of agricultural land, the disappearance of several dozen plant species has been recorded. In the period between the end of the last war and the year 2000 agricultural activities were still a major economy on the island. Since then, there have been substantial changes, from an island largely cultivated to an island largely covered with natural vegetation – 37% of the area in 1950 reduced to only 9.9% in 2000. A recent study shows that there are two main reasons for this change, namely the increased area of natural vegetation and urbanization. The main consequences are the loss of valuable habitats, the reduction of the environmental diversity, the uniformity of the landscape, and the potential loss of cultural identity. For this reason, upcoming scientific research should aim towards studying the relationship between the natural and social capital of native plants that are characteristic of Elba’s traditional agricultural land, retrieving at least a part of the agricultural areas for the benefit of local economy with a sustainable, identifiable footprint.