Viticcio

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Quando cessarono i pericoli derivanti dalle incursioni piratesche, Viticcio, come le altre marine elbane, cominciò ad essere abitato. Sui suoli fu coltivata soprattutto la vite. Il toponimo del luogo non deriva però dalla pianta cara al dio Bacco che nel Medioevo veniva poco o affatto coltivata, bensì dalla vitalba che era chiamata dai fabbri pisani “viticcio”. Questi ultimi riducevano il minerale di ferro anche nella zona, come testimonia un atto di vendita del 1234, esistente all’Archivio di Stato di Pisa, in cui il proprietario vende una “fabbricata ubi dicitur Viticcio in Ylba” al fabbro Giulio Albizello. La zona suggestiva e panoramica, da sempre affascina chi vi giunge sia via mare che da terra. In passato le acque del golfo, caratterizzate da tre sfumature di azzurro, furono solcate frequentemente dagli abitanti sia per pescare che per raggiungere parenti ed amici, nonchè per recarsi alla posta o agli uffici comunali di Marciana. Tempo permettendo, era la via di trasporto e di comunicazione preferita, essendo più veloce delle tortuose mulattiere e dei sentieri. La strada carrabile che collega Viticcio con Portoferraio risale infatti al 1938, quando gli stessi frontisti se la costruirono.

Oggi il golfo è ambito dai diportisti che amano ancorare i loro natanti soprattutto al centro del golfo dove l’acqua è resa chiara dal fondale di sabbia, ma anche nel blu cobalto dove guizzano i giocosi delfini. I turisti che giunsero nei primi anni 50 del Novecento, ammaliati dalla tranquillità e bellezza naturalistica, vi si fermarono costruendosi una villetta, rispettosi del “genius loci”. Costoro ebbero il privilegio di osservare la vita quotidiana dei contadini e dei pescatori che, in pochi anni, da veri piccoli camaleonti, si trasformarono in operatori turistici. Chi iniziò ad affittare una camera, chi la sua casa, ritirandosi in cantina durante l’estate. Alcuni più intraprendenti crearono una modesta locanda che, ampliata e dotata di aggiornati comfort, è divenuta col tempo un hotel frequentato da una clientela amante di ambienti poco antropizzati e dei suoni naturali come il canto degli uccelli, il sibilo del vento e il fragrore delle onde del mare. I rumori prodotti dalla strada erano molto limitati perchè terminava ed ancor finisce a Viticcio, località che quindi assumeva le caratteristiche del buen retiro.

Anche il sole ha stregato l’animo dei villeggianti perchè risplende tutto il giorno, infondendo i suoi positivi influssi su cose e persone. Sicuramente il tramonto è magico. Ora dietro l’isola di Capraia, ora dietro la Corsica e, nei mesi invernali, dietro il massiccio del monte Capanne, oltre ad essere sempre diverso nelle forme e sfumature di colore sia in cielo che sulla superficie marina, libera la fantasia di chi lo osserva, rasserenandolo. Nei decenni successivi nuovi turisti realizzarono altre costruzioni che però non hanno creato alcun impatto ambientale e furono sapientemente seminascoste dal verde della vegetazione. Un luogo ancor oggi tanto seducente per la sua forma, per il mare pulito, per i colori cangianti, le naturali vibrazioni acustiche ed i profumi che lo caratteriscono, a buon diritto costituisce una “perla” del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, istituito nel 1996.

It has an ancient history, Viticcio, linked in the Middle Ages to the processing of minerals, until it became, in more recent times, a place for growing vines. It was a long way from Portoferraio using the winding route by land – it was not until 1938 that the road was built – it was easier to reach Marciana just across the water by boat, and it depended on it as its Municipality.

It is famous for the colour of its sea, the gulf is a destination for visitors and sailors alike, its spectacular crystal clear waters with the sandy seabed until they then turn to cobalt blue where dolphins play and dart about. The sun shines all day long there and the sunsets are amazing; now behind the island of Capraia, now behind Corsica and in the winter months, behind the Mount Capanne massif. The shades of colour both of the sky and of the surface of the sea are always changing, a breathtaking sight. The houses that a few years ago began to spring up along the coast, blend into the landscape without altering it and what used to be the ‘storehouses’ of the local people have now become hotels, a destination for loyal, faithful tourists who love quiet, genuine places. A “pearl” in the National Park of the Tuscan Archipelago that has managed to keep the understated yet vibrant charm of the buen retiro.

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