Ogni isola non è un’isola

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Costruire una comunità coesa e solidale è l’unica strada possibile per un progetto di futuro perché la sostenibilità non è solo quella ambientale.

Lo sviluppo non può prescindere dalla sostenibilità sociale, dove il dialogo intergenerazionale, il sostegno alle categorie più fragili, la partecipazione attiva, il dialogo fra istituzioni, impresa, terzo settore e società civile creano le condizioni di un welfare di comunità. Obiettivo del progetto Archivio della Memoria Elbana, di cui è capofila la Fondazione Isola d’Elba, è quello di facilitare la narrazione dell’ identità culturale dell’Isola tutta intera, a prescindere dalla divisione amministrativa in sette comuni, ritrovando le radici condivise dell’Isola che affondano nei mestieri della terra e del mare grazie alla sua meravigliosa bio e geodiversità, salvaguardandone i valori materiali ed immateriali consolidati nella sua storia millenaria. Non solo.

Oltre settanta soggetti pubblici e privati hanno aderito al secondo progetto “Cittadini Custodi”, a partire dalla scuole primarie e secondarie dell’Elba, mettendo in campo una serie di attività che si snodano nell’arco di un anno, creando una rete di buone pratiche a partire da laboratori didattici per i più giovani.

Building a cohesive, supportive community is the only possible way forward in a plan for the future because sustainability is not only about the environment. Development cannot ignore social sustainability and so the conditions must be created for the welfare of the community through conversations with different generations, support for the most fragile groups, active participation and dialogue between institutions, businesses, the third sector and civil society. With this goal in mind, the “Guardian Citizens” project was created and the recent experience of the youngsters of the centre La Mammoletta who went to interview the elderly at the Blu Argento centre in Portoferraio.

Diverse generazioni legate da un filo sempre più sottile che, in ogni momento, rischia di spezzarsi: non possiamo permettercelo. I ragazzi della Mammoletta sono stati coinvolti per intervistare per il Progetto “Cittadini Custodi della cultura contadina elbana” un gruppo di anziani al centro diurno “Blu Argento” di Portoferraio. Parlare e confrontarsi per conoscere l’Isola da diversi punti di vista. Un’occasione per fare un tuffo nel passato e guardare il presente con occhi diversi. Quando siamo arrivati, appena entrati, non abbiamo potuto fare a meno di notare la luce negli occhi di quelle persone, un bagliore che non sapevamo interpretare all’inizio, fino a quando, parlando insieme a loro, tutto si è schiarito prendendo la giusta forma. Abbiamo capito quanto una piccola visita possa averli resi contenti, orgogliosi delle proprie esperienze. Erano contenti perché c’era qualcuno a cui raccontarle, pronto ad ascoltare, così da rendere utile e importante ogni dettaglio che, col tempo, rischia di andare perduto. Ci hanno spiegato quanto tutto era diverso: un’Isola in cui il turismo ha stravolto ogni cosa, da un lato migliorando, dall’altro rischiando di sopprimere tradizioni e valori, comportando anche la rimozione di tanta natura, vita, rimpiazzando ogni ettaro con cemento e nuove abitazioni. Se è vero che l’Elba ha sempre vissuto di pesca e agricoltura, è anche vero che i tempi sono cambiati, si hanno diverse priorità e più possibilità. Spesso chi è giovane, come noi, non riesce a rendersi conto di quanto sia importante riconoscere e sfruttare le opportunità che ci capitano davanti: tendiamo a desiderare altro, di più, continuamente. Per questo è importante recuperare il ricordo che vive nella mente di chi è anziano, preservandolo e portandolo con noi, in modo da arricchirci e renderci consapevoli di cosa conta davvero, di quello che non dobbiamo tralasciare nella nostra vita. Perché in queste storie c’è amore così come malinconia, orgoglio ma anche rimpianti, forza e debolezza. Antonio, 87 anni, consiglia di studiare, perché lui non ha potuto e, probabilmente, se lo avesse fatto oggi ci avrebbe raccontato una storia totalmente diversa. Franco, 99 anni, ci insegna che abbattersi non risolve niente: dopo i bombardamenti della guerra si è rimboccato le maniche, ricostruendo da solo casa propria. Ivette, 89 anni, ci ricorda quanto prima fosse tutto più semplice, quanto fosse più facile dare valore alle cose giuste, senza perdersi in conflitti inutili. E in tutti loro è emerso un forte senso di solitudine, forse un po’ illusorio, sicuramente per certi versi concreto. Come possono persone, ricche di esperienze e conoscenze, sentirsi un peso? Dovrebbero avere con sé la sicurezza di essere risorsa. Si è forse persa la curiosità, il tempo di fermarsi in famiglia, la voglia di fare domande. Non è tardi per recuperare rapporti che potremmo rimpiangere in futuro. Non è tardi per fare domande stupide e sorprenderci delle risposte inaspettate. Noi ragazzi della Mammoletta abbiamo imparato molto da quest’esperienza: siamo tornati a casa con nuovi spunti di riflessione, tante sensazioni dentro e, soprattutto, un’ancora più forte curiosità. Vogliamo conoscere il passato per non dimenticarlo, perché saremo noi le fonti per il futuro.

Un esempio di collaborazione fra i sostenitori del progetto è l’esperienza che i giovani ospiti de La Mammoletta di Portoferraio hanno vissuto con gli anziani del Centro Blu Argento, gestito dalla cooperativa sociale Altamarea di Portoferraio.

That light in their eyes

Different generations linked by an increasingly thin thread that, at any moment, is in danger of snapping: we cannot allow it. Meeting guests of the “Blu Argento” day care centre was a chance to take a dip into the past and look at the present through different eyes. As soon as we entered, we could not help but notice the light in those people’s eyes, a glow we were not able to interpret at first, until, as we talked with them, everything became clear to us. We realized how much a short visit had made them so happy, proud of their experiences. They were happy to have someone to tell their stories to, ready to listen, to make every detail useful and important that, over time, is likely to be lost. Often, those of us who are young fail to realize how important it is to recognize and take advantage of the opportunities that come our way: we always tend to want more. In their stories, there is love as well as wistfulness, pride but also regrets, strength and weakness, a sense of loneliness shines through. How can people so rich in experience and knowledge, feel they are a burden? They should have the confidence of being a resource. They may have lost their curiosity, the time to stay with their families, the desire to ask questions. Instead, we have learned that it is important to keep asking because everyone has something to teach us. We want to know that past so that we do not forget it, because we will be the sources for the future.

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