Giò Pomodoro: un artista internazionale all’Elba

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L’Isola d’Elba, da secoli, affascina forestieri e visitatori, ma non manca di stupire artisti, letterati e personaggi celebri. Su queste pagine, negli anni, sono state raccontate tante personalità che hanno solcato questi mari e camminato per questi scogli. Qualcuno all’Isola d’Elba è nato, qualcuno ci è solo approdato, altri hanno scelto di viverci, ma tutti ne sono stati sedotti. Fra loro non fa eccezione Giò Pomodoro, al secolo Giorgio Pomodoro, artista poliedrico ma prima di ogni altra cosa uno scultore. Gli esperti sono concordi nel ritenere che sia stato uno dei maggiori scultori astratti del panorama intenzionale del secolo scorso. Pomodoro arrivò all’Elba in età matura, quasi all’età di 66 anni, nel 1996. Era nato nelle Marche nel 1930 ed aveva girato il mondo per esporre le sue opere, arrivate fino a New York. Eppure, dopo aver viaggiato a lungo, l’Elba gli era entrata nel cuore nella sua complessa semplicità, con i suoi paesaggi, le sue aspre scogliere e le sue dolci spiagge. Ma per uno scultore quest’isola si riassume soprattutto nelle sue rocce e nei suoi graniti, basti pensare che il granito elbano si trova nelle colonne del Pantheon di Roma o nella cattedrale di Aquisgrana. In quella calda estate di 28 anni fa Giò Pomodoro ne rimase affascinato.
Nell’Aprile scorso quell’isola che Giò aveva imparato ad amare gli ha reso omaggio; il Lions Club Isola d’Elba ha creato un circuito cartellonistico dedicato alle sue opere “isolane”. Questo percorso offre ai visitatori una guida approfondita alle sue creazioni, rappresentando un’opportunità unica per esplorare i territori attraverso la visione artistica di un grande maestro.

Le visite dell’artista sullo “scoglio” furono caratterizzate dallo stupore che in lui suscitavano le rocce e le antiche cave. Pomodoro nella sua esperienza isolana ha creato una serie di sculture monumentali in granito e ferro, celebrando l’essenza stessa dell’Elba. Lavorando nella cava di San Piero, l’artista ha realizzato opere come “Il Grande Sedile,” un monolite in granito situato nella piazzetta del Calello a Pomonte; l’obelisco in granito e ferro “Dioniso,” collocato in piazza del Castagneto a Poggio; e la fontana “Okeanos” in piazza di San Niccolò, sempre a Poggio. Questa fontana è caratterizzata da un elemento grezzo di roccia granitica, geologicamente noto come trovante, che contrasta nettamente con la base finemente lavorata. La fontana presenta un canale circolare con un flusso d’acqua continuo che simboleggia il grande Oceano che avvolge il kósmos terrestre.
Queste sculture incarnano l’intenso legame tra l’artista e il territorio, riflettendo l’anima antica e minerale dell’isola che da sempre ispira chi ha la fortuna e l’opportunità di scoprirla.

Giò Pomodoro, an international artist on Elba
The Island of Elba has attracted visitors, artists and celebrities for centuries. Many were born, landed or chose to live on the island, all seduced by its beauty. Among them was Giò Pomodoro, born Giorgio Pomodoro, one of the greatest abstract sculptors of the 20th century. Born in the Marche region of Italy, Pomodoro has traveled the world exhibiting his work but it was Elba with its landscapes, rugged cliffs and gentle beaches that entered his heart when he arrived here in 1996, at the age of 66. He was attracted to the Island’s rocks and granites known to have been used in the columns of the Pantheon in Rome and in Aachen cathedral, and he was deeply affected. Last April, the Lions Club of Elba created a poster circuit to celebrate his “island” works. During his time on the island, Pomodoro created a series of monumental sculptures in granite and iron, celebrating the very essence of Elba. Working in the San Piero quarry, the artist has created such works as “The Great Seat”, a granite monolith in the Piazzetta del Calello in Pomonte, the granite and iron obelisk in the Piazza del Castagneto in Poggio and the “Okeanos” fountain in Piazza di San Niccolò, also in Poggio. The latter, is characterized by a rough element of granite rock that contrasts sharply with the finely crafted base.
These sculptures epitomize the intense connection between the artist and the land, reflecting the ancient, mineral soul of the island which is still inspiring anyone lucky enough to discover it.

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