Portoferraio: le chiese medicee

culture & arts

Il turista che giunge a Portoferraio con il traghetto rimane piacevolmente colpito dalla forma della città, caratterizzata dai bastioni della cinquecentesca piazzaforte militare. Decide quindi di visitarla. Ben presto si rende conto che al suo interno esistono anche le “fortezze dello spirito”, ovvero le chiese. Fin dal 1549 il Duca Cosimo de’ Medici fece erigere la chiesa dedicata alla Natività di Maria Santissima. Inizialmente era di modeste dimensioni: ad una navata e senza campanile, per non essere individuata da eventuali nemici arrivati in rada. Aumentando gli abitanti, anche la chiesa fu più volte ampliata ed impreziosita da altari, statue di marmo e legno, quadri, monumenti, lapidi, arredi sacri. È sempre stata considerata la chiesa più importante della città, dove presero parte alle funzioni religiose tutte le autorità civili e religiose, compreso Napoleone Bonaparte, la sua famiglia e i membri della sua corte elbana. Nel 1558 cominciarono i lavori per costruire la chiesa ed il convento di San Salvatore destinato a diventare la sede dei Cavalieri di Santo Stefano, ordine militare religioso. Ma dopo una decina d’anni, in seguito allo spostamento della sede dei cavalieri a Pisa, Cosimo vi installò i Padri Zoccolanti dell’Ordine dei Francescani. Il complesso conventuale, oggi trasformato nel Centro Culturale De Laugier, fu chiuso verso la metà del XVIII secolo e trasformato in Caserma di San Francesco. I suoi arredi confluirono nella chiesa parrocchiale ad eccezione della Deposizione di Cristo dipinta da Agnolo Bronzino nel 1565, oggi alla Galleria dell’Accademia di Firenze. Il Duca, oltre ad erigere le chiese essenziali, introdusse anche le istituzioni religiose necessarie ad espletare alcune funzioni di carattere assistenzialistico. Nel 1551 istituì la Confraternita del Corpus Domini, che svolgeva opera di sostegno e assistenza ai bisognosi, accompagnava il viatico agli infermi e trasportava i defunti al sepolcro. Nel 1666 i confratelli eressero un loro oratorio dedicandolo a Maria Assunta in Cielo che, ampliato ed abbellito nel 1729, assunse le dimensioni attuali. Nel 1566 Cosimo istituì un’altra confraternita, quella della Misericordia, che ebbe il compito specifico di assistere i detenuti ed i condannati a morte. Pure questa confraternita ebbe un suo oratorio appprima dedicato a San Giovanni Battista e dal 1677 a San Cristino, che divenne anche protettore della città. Nel 1618 il governatore di Portoferraio Orazio Borboni di Sorbello fece erigere una cappella che doveva conservare la sua sepoltura, dedicandola alla Madonna del Carmine, di dimensioni ridotte ed a pianta ottagonale. Inoltre il Conte creò la Confraternita dell’abito del Carmine i cui fratelli furono soprattutto militari della guarnigione. Nel 1714 l’allora Governatore Girolamo Niccolini fece trasformare il mausoleo in un bell’edificio a forma di croce greca, ornata di stucchi, affreschi e marmi rari. Alla fine del XVIII secolo la chiesa fu interdetta al culto e spogliata delle sue opere sacre, che furono distribuite tra le altre chiese esistenti. Nel 1814 fu trasformata da Napoleone in Teatro e sede dell’Accademia dei Fortunati, divenuta in seguiti dei Vigilanti. Ma se quest’ultima chiesa non è più un luogo di culto e non è sopravvissuta neanche la Confraternita del Carmine, continuano a svolgere la loro funzione religiosa le altre due confraternite ed i loro oratori, testimonianza viva di quasi cinque secoli di vita.

Inside the Medicean walls of the city of Portoferraio, the Renaissance Churches are worth a visit. The first one was built by Cosimo I in 1549, dedicated to the Nativity of the Blessed Virgin Mary, enlarged and embellished over the years as the number of inhabitants and the role of Cosmopoli grew. It has remained the most important: it was attended by the Bonaparte family. In 1558, work began on the Church and the Convent of San Salvatore, today’s De Laugier Cultural Centre, destined to become the seat of the Knights of Saint Stephen who later moved to Pisa. In 1551, the Grand Duke established the Confraternity of Corpus Christi that gave help to the needy, the sick and the dead. Then in 1556 he founded the Confraternity of Mercy which had the specific task of assisting prisoners and those condemned to death. The Chapel of Our Lady of Carmine, that housed the confraternity of the same name, dates back to 1618. It was later deconsecrated and became a military depot then in 1814, designated by Paolina Bonaparte as the site for the Vigilante Theatre which is still in use today.

Innerhalb der Stadtmauern des von den Medici geprägten Portoferraio befinden sich mehrere bedeutende Kirchen aus der Renaissancezeit. Die erste wurde 1549 von Cosimo I. errichtet und der Geburt der Heiligen Maria geweiht. Mit dem Bevölkerungswachstum und der zunehmenden Bedeutung von Cosmopoli wurde sie im Laufe der Zeit erweitert und verschönert. Sie blieb die wichtigste Kirche der Stadt und wurde auch von der Familie Bonaparte besucht. 1558 begannen die Bauarbeiten für die Kirche und das Kloster San Salvatore, dem heutigen Kulturzentrum De Laugier. Diese Anlage war ursprünglich als Sitz des Ritterordens von Santo Stefano vorgesehen, der später nach Pisa verlegt wurde. Im Jahr 1551 gründete der Großherzog die Bruderschaft des Corpus Domini, die sich der Unterstützung Bedürftiger, Kranker und Verstorbener widmete. 1566 folgte die Gründung der Bruderschaft der Barmherzigkeit, deren Hauptaufgabe es war, Gefangene und zum Tode Verurteilte zu betreuen. Die Kapelle der Madonna del Carmine stammt aus dem Jahr 1618. Sie beherbergte die gleichnamige Bruderschaft, wurde später entweiht und als Militärlager genutzt. Im Jahr 1814 wurde sie auf Veranlassung Paolina Bonapartes zur Spielstätte des Teatro dei Vigilanti, das bis heute in Betrieb ist.

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