I miei ricordi di infanzia sono legati a molte piante, alcune delle quali restano il simbolo di un’età fatta di cose semplici anche se non sempre, per mia indole, spensierata. C’è un fiore che a inizio primavera mi riporta a quei tempi: il piscialletto, come lo chiamavamo noi bimbi, esaltandone oltre ogni possibilità le proprietà diuretiche, per i botanici tarassaco, appartenente alla folta famiglia delle Asteracee, come il cardo asinino e l’achillea che spesso abbelliscono le aree incolte. Il colore giallo intenso e l’abbondanza dei fiori nei prati, da primavera inoltrata a inizio estate, ci portavano a raccoglierne grandi mazzi da donare alle mamme, che tuttavia, per scoraggiarci visto che in un vaso non sarebbero durati poi molto, ci dicevano che tenerli in casa e in particolare in camera da letto ci avrebbe creato dei problemi, come suggeriva il nome. Da lì nascevano idee di possibili scherzi a qualche ignaro compagno di giochi, ma poiché tra bambini le informazioni si propagano più veloci del tuono, dovevamo desistere, rinviando tutto all’arrivo di qualche fiorentino. Appellativo, questo, che genericamente indicava coetanei turisti e si accompagnava a tutto ciò che denotava una scarsa conoscenza di cose essenziali come tuffarsi (tuffo alla fiorentina: di piedi e con una mano che tappava il naso) o nuotare (nuotata alla fiorentina: ruotare la testa ad ogni bracciata ma tenendola rigorosamente fuori dall’acqua). Si diceva anche che soffiare sulla testa lanosa formatasi alla maturazione del frutto, che chiamavamo a quel punto soffione, ci avrebbe consentito di realizzare un desiderio. Su questo aspetto tuttavia le scuole di pensiero divergevano. Tutti sostenevamo che se anche un solo semino si fosse staccato mentre si coglieva il soffione il rito sarebbe stato assolutamente vanificato e che tutti i semini sarebbero dovuti volare via con un solo soffio. Forse per mitigare questo ulteriore caveat alcuni sostenevano che si potesse soffiare a più riprese, ottenendo anche una indicazione sui tempi necessari al realizzarsi dell’evento, a patto di stabilire preventivamente l’intervallo di tempo che ciascun soffio rappresentava (un giorno, una settimana). Ignoro l’origine di questa nostra credenza e se questa abbia anche fatto sì che nel linguaggio dei fiori il tarassaco rappresenti speranza, fiducia, oltreché forza (la mitologia dice che Teseo si preparò ad affrontare il Minotauro nutrendosi per un mese di dente di leone, altro nome che si dà a questa pianta). Crescendo ci rendemmo conto che quella rudimentale arte divinatoria non sarebbe bastata per realizzare i nostri sogni, ma ancora mi rivedo, ormai grande, sdraiato sull’erba, a soffiare su quella lanugine, accompagnando con lo sguardo i minuscoli paracadute mentre ondeggiano nell’azzurro del cielo, con quel misto di speranza e scetticismo che accompagna rari gesti che credo nessuno, anche se ormai adulto, si nega. Avrei potuto parlarvi delle numerose proprietà terapeutiche del tarassaco (il nome, datogli dagli apotecari medievali, deriva dalle parole taraké e akòs: scompiglio e rimedio) o dei possibili usi in cucina. Preferisco salutarvi rammentando una leggenda irlandese che racconta che nei soffioni trovarono rifugio le Fate, per sfuggire all’arrivo dell’uomo. Chissà, forse prima o poi una di quelle Fate, volando via col vento, renderà vero ciò che io anelo di più.
Dandelion and Wishes
Childhood memories take us back to the places and feelings that we had experienced in our youth. One example is the Dandelion, a wild herb with many properties which as children we thought had the power to grant wishes. On Elba, we called it Pee-the-bed because although it had a yellow flower and it grew in abundance, it did not have a pleasant smell and if it was kept in the bedroom, it could have dire consequences. It was said that, when it had blossomed and formed a round fluffy ball of seeds called clocks that, if one could blow them away in one go, the wish expressed would come true. Perhaps it was attributed magical powers because in the language of flowers, the dandelion represents hope, trust as well as strength. As we grew up, we realised that the primitive art of fortune-telling would not be sufficient to make our dreams come true. The Dandelion does have therapeutic properties however (derived from the words “taraké” and “akòs”: disarray and remedy) and is used in cooking. An Irish legend tells us that fairies found refuge in the dandelions to escape from the arrival of man. Perhaps one of those fairies will make a wish come true.
Pusteblumen und Wünsche
Kindheitserinnerungen bringen uns zurück an Orte und zu Gefühlen, die uns geprägt haben. Ein besonders lebendiges Bild aus unserer Kindheit ist der Löwenzahn – ein unscheinbares Wildkraut mit überraschenden Eigenschaften, dem wir einst magische Kräfte zuschrieben. Als Kinder glaubten wir, dass er Wünsche erfüllen könne. Auf Elba nannten wir ihn „Piscialletto“. Trotz seiner leuchtend gelben Blüten und seiner allgemeinen Verbreitung fanden wir seinen angenehmen Duft. Man warnte sogar davor, ihn im Schlafzimmer aufzubewahren – das könne schlimme Folgen haben. Sobald der Löwenzahn verblühte und sich seine Samen zu einer runden Kuppel formten, glaubten wir, dass ein kräftiger Atemstoß unsere Wünsche in die Welt tragen würde. Einmal gepustet, sollten sie sich erfüllen. Vielleicht glauben wir an seine Magie, weil der Löwenzahn in der Blumensprache für Hoffnung, Vertrauen und innere Stärke steht. Doch mit den Jahren lernten wir, dass diese einfache Form der Wahrsagerei nicht ausreicht, um Träume Wirklichkeit werden zu lassen. Trotzdem bleibt der Löwenzahn faszinierend – nicht nur wegen seiner Symbolik, sondern auch wegen seiner vielseitigen Verwendung. Sein Name leitet sich von den griechischen Wörtern „taraké“ (Unordnung) und „akòs“ (Heilmittel) ab, was auf seine therapeutischen Eigenschaften hinweist. Auch in der Küche findet er Verwendung. Eine irische Legende erzählt, dass Feen im Löwenzahn Zuflucht suchten, um der Ankunft der Menschen zu entgehen. Wer weiß – vielleicht erfüllt ja doch eine dieser Feen irgendwann einen unserer Wünsche.
Tarassaco e desideri
